Quarto. C’è anche il papà
Voglio chiarire prima che sia tardi. Non è stata una svista e non è un’assenza. C’è anche un papà. Presente, condivisivo, impegnato. Uno che si è sempre alzato, lui, di notte anche perché, chissà perché, era lui, e non io, a essere chiamato. Curioso aneddoto che mi ha fatto essere guardata con sospetto dalle amiche-tanto-brave-mamme che, le notti insonni, se le appuntavano sul petto con celestiale orgoglio. No, il papà c’è. E lo dico anche per avere il conforto di varie teorie che, come dice Daniele Novara, sostengono la “convergenza educativa del padre in adolescenza”. Insomma, con l’entrata nell’adolescenza la funzione della mamma si esaurirebbe entrando, a noi piacendo, nel tempo del padre che, sicuro e autorevole, guiderebbe la difficile transizione dall’infanzia all’età adulta. Secondo Novara, e qui ho studiato, è il padre che negozia e gestisce tempi, orari, paghetta e uscite. La madre, invece, ormai confinata dietro le quinte, si limiterebbe a fare da intermediario, a “parlarne con papà”, frase che, sempre secondo Novara sarebbe ora “un progetto educativo e non una minaccia”. A …