la voce dei numeri
Unmilioneduecentodiecimilaquattrocentosessantasei. Tanti sono i firmatari del referendum che chiede l’abrogazione dell’attuale legge elettorale, detta anche Porcellum. Numeri che fanno pensare, numeri che raccontano di un’Italia migliore, più seria, colta e responsabile, dei suoi rappresentanti a Palazzo. Ieri sera guardavo e ascoltavo i cittadini di Parma. Anche loro numeri, e non nomi e cognomi di quelli – e quelle – che riempiono le pagine dei giornali. Solo numeri in piazza ogni giorno da mesi. «È così che bisogna fare», diceva una signora bionda: perché se la politica, disillude, non è questa una buona ragione per abbassare ancor di più il prezzo, e la dignità, delle nostre, di vite. Della nostra, di politica. Una politica che le donne devono ancora prendere in mano. Scrissi il 17 giugno nel post Una legge uguale per tutte che la battaglia sul rinnovo della legge elettorale era una battaglia prioritaria per le donne. Una battaglia che si poteva guidare da protagoniste. Alla vigilia di Siena scrissi più volte della differenza determinante tra la libertà di scegliere e la libertà di essere …